
Il primo
libro della serie, più che un vero romanzo, è costituito da un
insieme di racconti, quasi al livello di quadri, che presentano
alcuni dei “nostri eroi” alle prese con i nuovi poteri.
Tuttavia, i personaggi restano molto umani... non privi di difetti,
paure, e perfino disturbi mentali o attività criminali. La vita è
dura, anche per gli Assi. Dopotutto, il mondo si sta abituando alla
nuova situazione e il dopoguerra non è il momento adatto per certi
bruschi cambiamenti. E proprio come nella realtà – e negli X-Men
– c'è sempre qualche politico che alimenta paura e ignoranza a suo
vantaggio. Forse proprio quest'aria di “realtà” contribuisce a
farci appassionare al destino dei personaggi. Per alcuni si tiferà,
alcuni ci faranno piangere (fazzoletti a portata di mano, mi
raccomando) e alcuni ci renderanno donchisciotteschi, non
nell'accezione corrente, ma secondo la seguente descrizione di
Cervantes dell'atteggiamento del Mancese: «quanto a quel traditore
di Gano di Maganza, pur di poterlo pigliare a calci, avrebbe dato la
governante, con l'aggiunta della nipote».
Inevitabilmente
ci si troverà anche a giocare insieme agli autori, creandosi un
personaggio ad hoc o chiedendosi quale, fra quelli presenti
nei libri, più rispecchi la propria personalità – o possieda i
poteri preferiti. Terminato il primo volume, per così dire
introduttivo all'universo Wildcards, non si riuscirà a fermarsi.
Purtroppo, al momento è stato pubblicato in Italia solo un altro
romanzo della serie che in America conta numerosi volumi – e se
leggete l'inglese potreste volerli considerare. In caso contrario,
dovrete limitarvi a seguire l'Invasione, come
promette il titolo del secondo libro. Questo è un vero romanzo:
nonostante prosegua la pluralità di autori, l'incastro è tale da
evitare il senso di scollamento che portava a considerare il primo un
libro di racconti.

Si
percepisce a tratti l'atmosfera ludica in cui è nato il romanzo, dal
momento che il prodotto finale, per quanto ben scritto, indulge in
volute citazioni di alcuni topoi fantastici
e fantascientifici, che a tratti lo fanno assomigliare vagamente ad
una puntata di Voyager (programma
su cui ammetto di condividere il giudizio di Maurizio Crozza).
Rintracciare le citazioni – da fumetti principalmente, ma anche da
testi di tutti i generi – potrebbe, anzi, diventare una sfida o un
gioco per il lettore, dal momento che esse abbondano in entrambi i
libri.
L'unica cosa che si fa desiderare è qualche particolare in più sui
numerosi Assi coinvolti nella lotta all'invasione eponima e assenti
nel primo volume. Probabilmente però, un serio appassionato di
supereroi Marvel, quale non mi posso vantare di essere,
riconoscerebbe immediatamente il modello di ciascuno. Dunque se non
avete dimenticato il piacere di leggere un certo tipo di storie, ci
sono due ottimi volumi che vi aspettano.
P.S.
Se avete la pay-tv e avete deciso di guardare Il Trono di Spade,
tratto dal primo di una serie di romanzi di George Martin, due
consigli da amica: preparatevi a guardare tutte le stagioni
successive, perché se vale la metà dei libri vi darà dipendenza; e
soprattutto, anche se sarà impossibile... Non. Affezionatevi. A.
Nessuno. Per il bene del vostro apparato cardiovascolare.
(post di Elena Piatti)
George R. R.
Martin, Wild Cards. L'origine, Milano, Rizzoli, 2010
George R. R.
Martin, Wild Cards. Invasione, Milano, Rizzoli, 2010
Le mie
chiocciole: @@@@
Da regalare:
all'amico cresciuto a pane e fumetti Marvel