Con i drastici tagli al comparto culturale, con la cancellazione delle tariffe postali agevolate, con la discussione in corso su una controversa legge sul prezzo del libro, l'editoria è ormai bollita? E' quello che viene scherzosamente da chiedersi osservando il logo della 9a Fiera nazionale della piccola e media editoria, che si svolgerà dal 4 all'8 dicembre, nella classica sede del Palazzo dei Congressi dell'Eur a Roma. Per saggiare il polso della situazione non c'è nulla di meglio che vagare fra gli stand delle realtà minori del mercato del libro, ultimamente molto più attive rispetto ai marchi blasonati, capaci di conquistarsi notevoli meriti sul campo grazie anche al passaparola di lettori esigenti, poco inclini a farsi suggestionare dalle sirene del marketing. Consiglio dunque una bella passeggiata, anche solo per indagare se l'editoria sta per fare la fine dell'aragosta.
Qualche giorno dopo, a partire da 7 dicembre, prenderà il via un'altra interessante manifestazione, il Courmayer Noir Infestival, che dà spazio alle varie declinazioni del genere, inclusa ovviamente la letteratura. In particolare è da tenere d'occhio la rassegna "Jardin de l'Ange", con varie presentazioni della migliore produzione noir degli ultimi mesi.
Nel panorama variegato e magmatico dell'e-book spicca la vetrina di book republic, libreria on-line indipendente che ha fin dall'inizio ha cercato il contatto con editori minori e libri di nicchia, offrendo oggi un ventaglio di circa cinquanta marchi. Per fare i primi esperimenti di acquisto e lettura di e-book, caldeggio la navigazione nel catalogo di book republic: l'offerta è variegata e il formato ePub consente la lettura sia su diversi book reader sia sul vostro computer.
Infine una segnalazione teatrale: dalla medesima fucina che ha prodotto ilVoltaPagine, viene l'idea per una piéce originale e dissacratoria, Pane e golpe di Marco Boccia, «un inusuale esempio di teatro civile, comico, antifascista. In scena un fatto storico - il tentato golpe Borghese del 7 dicembre 1970 - per non dimenticare e riflettere sulle mai sopite tentazioni autoritarie del Paese. Un capitolo tetro e torbido della storia d'Italia fedelmente restituito alla memoria attraverso il diaframma dell'ironia e del grottesco». Se volete sprofondarvi, le poltrone sono quelle del teatro Belli a Roma, nei giorni che segnano il quarantennale del golpe.