Nel mezzo del fibrillare politico di questi giorni, è passato indenne il compleanno di Alessandro Manzoni: il 7 marzo scorso ha festeggiato infatti i 225 anni. A beneficio dei nostri "fan" avevo ripescato una citazione dall'introduzione alla Storia della colonna infame. Data la sua pregnanza, la permanente validità del concetto di fondo, mi è stato chiesto di darle maggiore risalto, pubblicandola qui integralmente. Lo faccio volentieri, anche per non lasciarmi sfuggire l'occasione di dare spazio ad una così promettente penna della nostra letteratura: «Ma quando, nel guardar più attentamente a que' fatti, ci si scopre un'ingiustizia che poteva esser veduta da quelli stessi che la commettevano, un trasgredir le regole ammesse anche da loro, dell'azioni opposte ai lumi che non solo c'erano al loro tempo, ma che essi medesimi, in circostanze simili, mostraron d'avere, è un sollievo il pensare che, se non seppero quello che facevano, fu per non volerlo sapere, fu per quell'ignoranza che l'uomo assume e perde a suo piacere, e non è una scusa, ma una colpa; e che di tali fatti si può bensì esser forzatamente vittime, ma non autori». Il lessico denota un vago gusto retrò, ne convengo, ma l'esposizione pare davvero efficace. D'altronde siamo sempre lì, no?
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