Nella tragica e apparente irresolvibilità del conflitto arabo-israeliano, trova spazio anche la storia di un pesciolino e di uno squalo scritta nel 1997 da Gilad Shalit, un bambino di quinta elementare. Immaginate il maestro che dalla cattedra legge When the Mouse and the Snake First Met (storia tradizionale ebraica raccolta da Shelley Elkayam), poi si rivolge agli alunni e chiede loro di inventare una storia simile, una storia di due vicini che devono odiarsi per forza. La classe si mette all’opera e fra gli altri Gilad che con la fantasia si immerge in un mare grande, pericoloso, nel quale lui si sente forse come un «pesce piccolo e delicato». Nove anni dopo quello stesso bambino, soldato di leva dell’esercito israeliano, viene catturato e condotto come prigioniero nella Striscia di Gaza. I genitori di Gilad, ancora oggi in attesa del suo ritorno, si ritrovano un giorno fra le mani quella storia e non possono fare a meno di leggerci un triste presagio dell’esperienza del figlio, e ad essa tuttavia si aggrappano, volendo credere nella medesima speranza di pace.
Nasce più o meno così questo racconto semplice e lineare, genuino come lo sono le voci dei bambini. La pubblicazione originale è dovuta dall’Associazione Keren Maor, cui sono devoluti i profitti delle vendite anche dell’edizione italiana, fondata allo scopo di giungere rapidamente alla liberazione dei «figli di Israele». All’iniziativa partecipa pure l’associazione degli illustratori israeliani, con un corredo di disegni originali di mano di trenta diversi artisti. Ciascuno ha interpretato l’incontro fra pesce e squalo secondo il proprio stile, dando vita ad una galleria di variazioni grafiche stimolanti anche per i lettori più giovani.
Nello sfogliare le pagine del libro, nel guardarne le figure, è inevitabile sentirsi, perlomeno umanamente, partecipi. A quel punto la curiosità porta a cercare altre notizie, a indagare più a fondo la vicenda di Gilad, a rivolgere domande all’Associazione Keren Maor presente all’indirizzo www.habanim.org. Ed è allora che l’incanto si rompe. L’atmosfera che aleggia attorno ai testi, una certa retorica da proclama, vari elementi stonano in un racconto che vorremmo fosse solamente umano. Invece la vicenda del giovane ferito e trascinato fuori da un carro armato per essere fatto prigioniero, della favola che aveva immaginato nove anni prima, della sofferenza dei suoi cari, tutto ciò sembra passare in secondo piano. Echeggiano «l’idea di territorio sovrano, di assedio costante, di inimicizia» (rubo le parole a Giovanni Fontana, con cui a tal proposito discussi tempo fa). Improvvisamente Gilad è un simbolo, un’icona senza volto, un’altra arma di opposizione al nemico oscuro, mai direttamente nominato. Sul sito della Keren Maor c’è una preghiera: si chiede a Dio di far tornare Gilad, lo si chiede a Dio perché ormai egli non è più un semplice prigioniero di una guerra infinita, Gilad è un bambino caduto nelle tenebre del demonio, nell’antro del male. Mi spaventa il modo di cercare l’affermazione di uno Stato contro e nonostante tutti; paradossalmente si finisce per credere che qualcuno voglia fare di Gilad un martire per forza, come se la sua sorte, in realtà, non importasse più. Ma per fortuna i bambini, mentre ascolteranno dell’amicizia fra lo squalo e il pesciolino, di tutto ciò non sapranno nulla; e rimarrà viva l’intenzione che mosse Aviva e Noam Shalit nel trascrivere quella storia dal vecchio quaderno: riportare a casa loro figlio.
Gilad Shalit, Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta, Firenze, La Giuntina, 2008, pp. 48.
Le mie chiocciole: @@
Da regalare: ad un bambino (senza provare a spiegare)
2 commenti:
This is not a story of Gilat Shalit. The Shalit family stole it from Poetess Shelley Elkayam. Gilad Shalit copied it at class when he was 11. Shalit association name made you do wrong suggesting you this as his book. "When the Snake and The Mouse First Met" published by Keter Jerusalem in 1986, written by Shelley Elkayam is an Israeli best seller since 1987 and it is in the Israeli formal curriculum "Education for Peace and Co-Existence" since 1994.
(http://www.ynet.co.il/articles/0,7340,L-3885895...)
As Ariana correctly point out, the pupil Gilad copied the text of Shelley Elkayam and just changed the animal names, yet it isthe story of Shelley Elkayam. The Shalit family was fully aware that it infringed on intellectual property. It even wrote it in small letters on the book. They ignored Elkjayam's demand in writing that her book will not be published abroad without her name on it, and without her permission. They still ignore her and see in her some kind of nuisance. Public opinion in Israel is shocked by the attitude of the Shalit Associations.
Gilad Shalit's plagiarism "When the Shark and the Fish First Met" copied Elkayam's unique expression as well as her literary structure and narrative, which she wrote in her book ""When the Snake and the Mouse First Met".
Shelley Elkayam's book (published by Keter Publishers, Jerusalem, 1986) was a best seller for 20 years, that is since 1987 until Shalit stole it in 2007.
As mentioned, the book of Shelley Elkayam has been taught in Israeli schools as part of the Israeli curriculum "for Peace and Co-Existance," initiated by our late Prime Minister Yitzhak Rabin in 1994 (Hinuch al haperek. # 14).
Her book was a best-seller [17 editions] before the Shalit family published her work under the name of their son as if he wrote it when he was 11. Since then, for the last 3 years the poetess Elkayam received no royalties at all since they push "his" book in stores. Whoever asks for her book is being offered "Gilad-Shalit's book". For three years she was not given a forum to express her grievances. Elkayam published her article in Hebrew on the net:
http://www.mysay.co.il/articles/ShowArticle.asp...
She says she earn her living from her writing. It took her 3 years to write her book. Her royalties should be respected. This has nothing to do with the soldier's release, for which she is totally in favor of.
We translated from Hebrew what Melamed wrote today at the above mentioned ynet link: "'Parodic sampling' is a method used by many schools to teach children to write: the students are exposed to a literary work that fits their age and are encouraged to write a story following the model they learned, but 'in their own words.' There is irony in this story, because Elkayam herself, together with the late David Avidan and and Dorit Silberman, bequeathed this method to the Ministry of Education. [...] Regardless, of the strong emotional feelings, Gilad Shalit stirs in every Isreali, when one reads the two books, one cannot avoid the impression that what we have here is a "parodic sampling," according to the terminology of the Ministry of Education, or plagiarism, in plain grown-ups language. Parodic samplings are not intended for publication or for profit making."
http://www.ynet.co.il/articles/0,7340,L-3885895
In fact I mentioned Shelley Elkayam and I agree she should always be indicated as author of this book. It's clearly an example of publishers' inaccuracy.
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